Il Castello

Animazione Giapponese
Cultura pop e miti anni ’70 e ’80

A breve distanza dal mare, nella parte storica del centro di Piombino, sorge il Museo del Castello e delle Ceramiche Medievali, un edificio monumentale e ricco di storia, che nelle sue forme e nelle sue collezioni racconta la storia della città medievale e dei suoi successivi sviluppi fino all’età contemporanea. 

Il Museo rappresenta quindi una tappa importante per chi visita Piombino durante le sue vacanze in Toscana, e desidera scoprire un affascinante struttura militare che ha cambiato più volte la sua fisionomia tra il XIII e il XIX secolo.

Non solo Museo di sé stesso, il Museo del Castello racconta la storia della città in modo moderno e interattivo, grazie al nuovo allestimento che è stato inaugurato il 13 luglio 2013.

Il progetto del nuovo Museo del Castello è così diventato realtà, grazie ad un contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Livorno

Il nuovo allestimento, curato da Giovanna Bianchi dell’Università di Siena (Dipartimento di Archeologia e Storia delle Arti) in collaborazione con i progettisti Giuseppe Bartolini e Simonetta Fiamminghi, ha trasformato il Castello da semplice museo di sé stesso a un vero e proprio moderno Museo, che racconta la storia della Piombino medievale attraverso un nastro rosso, su cui si distendono, in maniera logica e ordinata, reperti e testi didascalici ma anche video multimediali e postazioni touch e interattive.

In un percorso guidato tra testi, immagini, video e suoni, il visitatore può scoprire la storia del Castello e della città di Piombino, seguendo il curato allestimento sui tre piani dell’edificio.

Dal piano terra, dedicato al Castello e alle diverse fasi costruttive che lo hanno interessato nel corso del tempo, si passa al primo piano che propone un elegante ed approfondito excursus sul mondo della produzione ceramica. Qui i veri protagonisti sono i reperti ceramici, e soprattutto le maioliche medievali rinvenute nella volta dell’abside della chiesa di Sant’Antimo sopra i Canali, durante i lavori di scavo e di restauro del 2003.

 

Il secondo piano è dedicato a Piombino e alla sua storia, dalle origini medievali fino all’arrivo della principessa Baciocchi, Elisa Bonaparte, e tra monete, carteggi e un’interessante postazione dedicata ai progetti di Leonardo Da Vinci, si inserisce anche la spettacolare ricostruzione del contesto della Fonte dei Canali, che colpisce e affascina con i suoi irreali giochi d’acqua.

Il Castello, grazie ai suoi grandi spazi e alla sua bella posizione, è anche il luogo ideale per conferenze, incontri e cerimonie: oltre a ospitare un ricco calendario di eventi nel corso dell’anno, viene scelto da molte coppie di sposi come location per il loro matrimonio con rito civile.

La storia del Castello coincide e riflette la storia della città di Piombino. La sua forma attuale è infatti il risultato di più fasi costruttive, comprese tra il XIII e il XIX secolo.

Nel corso del XII secolo Piombino era già infatti un importante nucleo fortificato controllato da Pisa. A quel tempo, poco al di fuori dell’originaria cinta urbana dove si svilupperà il Castello, si trovava un’area cimiteriale, rinvenuta durante gli scavi, che fu quasi completamente distrutta nei primi decenni del XIII secolo.

Nel 1235, infatti, come attesta l’epigrafe trovata nel corso dei lavori, il Comune decise di ingrandire la cinta urbana, costruendo nel luogo di sepoltura parte delle mura ed una grande torre-porta, che il restauro ha riportato alla luce nella sua interezza.

Quando alla fine del XIV secolo si formò lo Stato di Piombino sotto la guida di Gherardo d’Appiano, la città fu interessata da nuove opere di fortificazione che riguardarono anche il Castello.

Nella prima metà del Quattrocento, la precedente fortezza pisana fu raddoppiata in volume e trasformata in una più grande struttura difensiva, capace di contenere un maggior numero di armati.

L’ultima importante trasformazione avvenne alla metà del XVI secolo quando, per volere di Cosimo I dei Medici, fu costruita una fortezza, progettata dall’architetto Giovanni Camerini. Il Castello si trovò così all’interno di un ampio spazio delimitato da una cortina muraria provvista di quattro bastioni angolari. La realizzazione della fortezza comportò inoltre il raddoppio delle mura perimetrali del Castello, il rialzamento della copertura e l’allestimento di nuovi solai e divisori interni.

In seguito, il complesso architettonico rimase un importante avamposto difensivo, utilizzato durante le varie occupazioni militari di Piombino tra il XVII e il XIX secolo. Ai semplici interventi di questo periodo risale la grande cisterna, riportata alla luce con gli scavi e valorizzata nel restauro.

Dalla seconda metà dell’Ottocento fino al 1960 il Castello fu adibito a carcere: in relazione alla nuova funzione, nel 1888 e 1901 vennero costruite 28 celle. A testimonianza di questo periodo sono state conservate alcune celle del piano terreno e una parete di scritte e disegni dei detenuti al piano superiore.